Mi chiamo William Silvestri e sono uno scrivente.
Il participio presente è scelto di proposito: io sono colui che scrive, che vive per la scrittura e, poiché la tastiera è diventata un'appendice artificiale delle mie dita, parafrasando Cartesio: digito, ergo sum. Scrivo, per questo esisto.
Ogni due o tre anni finisco di scrivere un libro, che qualche editore folle quasi quanto me decide di pubblicare.
A parte ciò mi occupo di molte altre cose, tutte legate alla scrittura. Eccone alcuni esempi:
Prevalentemente narrativa, ma scrivo anche saggistica
Dirigo una casa editrice ambiziosa e visionaria
Collaboro e tengo rubriche su diversi giornali digitali
Insegno scrittura creativa a giovani e giovanissimi
Organizzo e coordino eventi culturali di ogni genere
Ho una mente in fermento, l'unico limite è il tempo
Ritengo che l'arte, dunque anche la scrittura, sia un ponte fra il Divino e la materialità. L'artista è quindi un intermediario fra la sfera celeste e quella terrena: il suo compito è cogliere la Bellezza, interiorizzarla, arricchirla e svilupparla attraverso le sue qualità intellettuali allo scopo di restituire al mondo parte di quella Bellezza. È questa, la cosiddetta ispirazione: afferrare l'ineffabile, fermarlo e trasformarlo in un'Opera affinché tutti possano goderne.
D'altronde il termine stesso deriva dalla parola latina "spiritus". Per le civiltà più antiche infatti l'ispirazione giungeva grazie all'intervento divino (Spirito): per i Greci, ad esempio, erano gli dèi dell'Olimpo a illuminare l'artista, facendogli dono della scintilla creativa. Sembra preistoria ma non è così: la maggior parte degli scrittori del Romanticismo, da Edgar Allan Poe a Percy Bisshe Shelley, sottolineò l'aspetto mistico dell'ispirazione in quanto prodotto del Genio, che è visto come una sorta di Dio interiore che alberga nel corpo dell'artista. Per tacere di Samuel Coleridge, il quale parlò nientemeno di scrittura automatica: secondo lui l'artista compone le proprie opere durante uno stato di trance, come posseduto da un demone della creatività.
La narrativa deve parlare un linguaggio attuale, vivo. Frutto della sperimentazione o, come dico io, della contaminazione. Uno dei miei cavalli di battaglia è il seguente motto: «Scrivo libri, non bugiardini». Contaminazione è una parola che viene dal jazz, fra tutti i generi musicali quello più aperto, nel quale l'improvvisazione, la rottura degli schemi e la sperimentazione rivestono un ruolo principale. Per me la scrittura è mettersi in discussione, giocare con la lingua italiana, infrangere ogni paradigma del già visto.
In collaborazione con le scuole secondarie di I e II grado su tutto il territorio nazionale, presento progetti innovativi in ottemperanza del DL 104/13, convertito con modificazioni dalla Legge 128/2013. Alcuni esempi:
Percorso di crescita individuale che culmina con l'esordio letterario dello studente e con la pubblicazione del suo primo romanzo.
Per alunni delle scuole secondarie di I e di II grado. Prevede la pubblicazione dei loro racconti in antologia.
Primi elementi di scrittura creativa per i più piccini. Il corso si rivolge agli alunni della scuola primaria.
Percorso di formazione artistica per futuri illustratori. Introduzione al design e al desktop publishing.
Argento Vivo Edizioni è una giovane casa editrice che si pone come missione quella di selezionare e allevare i talenti di domani. Salvo smentita, Argento Vivo è l'unica casa editrice in Italia che si è voluta dotare di un'Academy avente l'obiettivo di individuare giovani e giovanissimi creativi sui quali investire in un progetto di crescita artistico, individuale e professionale.
Accanto al compito di formatori, naturalmente Argento Vivo accetta manoscritti in visione e pubblica opere di qualsiasi genere, compresa la saggistica e la tanto bistrattata poesia. Stiamo inoltre valutando di ampliare il nostro catalogo esplorando sentieri poco battuti, come la fotografia e la didattica per le scuole.
Per maggiori informazioni visita il sito della casa editrice:
www.argentovivoedizioni.it